Iniziano in questi giorni le prove del
nuovo spettacolo di
Teatro Necessario Onlus Genova:
ROMEO e GIULIETTA ovvero Shakespeare nostro contemporaneo
il cui debutto sarà al Teatro della Tosse di Genova il 14 febbraio 2013, con la regia di Sandro Baldacci. Le repliche saranno il 15 e 16.
Quindici
detenuti, selezionati fra i quasi ottocento ospiti del Carcere di Marassi, alcuni
studenti dell’ Istituto Vittorio Emanuele II – Ruffini, del DAMS di Imperia e
della scuola di recitazione La Quinta Praticabile di Genova, saranno impegnati
per un anno intero in un’attività artistico-educativa.
La novità di quest’anno è che i protagonisti
della nota tragedia shakespeariana saranno interpretati questa volta da due
giovanissimi attori di sedici anni, Giordana Faggiano e Alessandro Bandini,
formatisi alla scuola di recitazione La Quinta Praticabile, che avranno così
l’opportunità di lavorare per un anno intero con i detenuti stessi.
La compagnia affronta un classico della
letteratura teatrale mondiale con l’intento di dimostrare come Romeo e
Giulietta, scritto da Shakespeare tra il 1594 e il 1596, tratti tematiche
ancora estremamente attuali. E lo fa per mezzo di un adattamento del testo che,
pur nel pieno rispetto dell’autore, cala la vicenda in un torbido contesto
metropolitano quale è spesso possibile evincere dai fatti riportati da tanti
articoli di cronaca nera pubblicati sui nostri quotidiani.
Ed ecco allora i Capuleti diventare Caputo,
violenta famiglia mafiosa dalle chiare connotazioni meridionali che si esprime
in napoletano e i Montecchi trasformarsi in Montoya, gruppo nomade e multietnico
impegnato in una lotta senza quartiere per il controllo del territorio.
Giulietta, giovane figlia punk in pieno
conflitto generazionale con un padre despota e autoritario che vuole farle
sposare Paride per rinsaldare i suoi rapporti con un’altra famiglia malavitosa,
si innamora invece di Romeo, affascinante discendente gitano della famiglia
Montoja.
E di questo passo frate Lorenzo, spesso sotto
effetto di allucinogeni, è un mistico invasato che si esprime in un latino
improbabile, la cui scarsa dimestichezza con gli strumenti informatici sarà la
causa del mancato recapito della mail con la quale tenta di informare Romeo,
fuggito nel frattempo dai sicari che il Principe, in affari con il patriarca
Caputo ha ingaggiato per ucciderlo, delle sue trame maldestre per tentare di
salvare il suo matrimonio con Giulietta.
La tragedia,
ricca di colpi di scena drammatici ma anche di momenti esilaranti che ne fanno
una tragi- commedia musicale come nella nostra consuetudine, si snoda come una
partita a scacchi fra due famiglie la cui violenza viene perpetrata, nella nostra
versione, mediante l’uso di pistole e fucili a canne mozze in luogo delle
spade.
A pagare, come nella vicenda originale,
saranno infine i due giovani e nel finale, che il sangue versato degli innocenti
tinge di rosso, diviene palese come la partita giocata dalle famiglie
malavitose fosse in effetti, fin dalle prime battute, una partita a scacchi con
una morte di bergmaniana memoria.
Anche per quest’anno la squadra operativa
viene riconfermata nella sua totalità: la regia è di Sandro Baldacci,
l’adattamento del testo di Fabrizio Gambineri e Sandro Baldacci, le Musiche di
Bruno Coli, le scenografie e i costumi di Laura Benzi.
L’organizzazione generale di Mirella Cannata
e di Carlo Imparato